Carta Ittica Friuli Venezia Giulia

Campionamenti ittici

L’individuazione delle stazioni è stata condotta prendendo in esame le precedenti analisi effettuate nei principali corsi d’acqua regionali da Stoch et Al. (1992), nonché tenendo conto sia di un attento esame delle condizioni del territorio circostante e del suo grado di antropizzazione, condotto precedentemente ai campionamenti, sia di suggerimenti di carattere gestionale forniti dall’Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia.

In ogni stazione analizzata il campionamento ittico è stato condotto, ove le condizioni idrologiche e l’ampiezza dell’alveo lo consentivano, chiudendo un tratto del corso d’acqua, della lunghezza variabile tra 100 e 200 m, a monte ed a valle con reti ad imbrocco con maglie di dimensioni pari a 50 mm. All’interno del tratto i campionamenti, condotti dal personale dell’Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia, mediante elettrostorditori a corrente continua pulsata e voltaggio modulabile (0.7-7 A; 150-380 V), si sono protratti fino ad esaurimento delle catture.

Sugli esemplari catturati, posti in contenitori opportunamente ossigenati, l’identificazione specifica è avvenuta generalmente sul posto, ad eccezione di pochi casi in cui alcuni esemplari sono stati sacrificati per condurre in laboratorio l’identificazione.

Per quanto attiene alla trota marmorata (Salmo [trutta] marmoratus) l’identificazione tra esemplari puri ed ibridi è stata condotta in campo in base all’analisi delle caratteristiche fenotipiche (livrea, disposizione dei denti sul vomere). Tale identificazione non è sicuramente certa, in quanto sarebbero necessarie indagini genetiche per una corretta classificazione, ma è sembrato in ogni caso utile compiere la distinzione tra individui puri ed ibridi per finalità gestionali.

Per alcune aree ci si è avvalsi delle informazioni fornite dalla dott.ssa Battistella del Dipartimento di Biologia dell’Università di Trieste, la quale da anni compie studi genetici sulle popolazioni di Salmonidi in regione.

Campionamenti di macro invertebrati

Ogni campionamento di macro invertebrati bentonici é stato effettuato nello stesso punto in cui sono stati campionati i pesci. La tecnica utilizzata é quella del kick sampling, letteralmente “campionamento a calci”, nella quale l’operatore, munito di un retino immanicato con maglia di rete da 500 μ, smuove coi piedi il fondo del corso d’acqua stando a monte del retino, appoggiato al fondo con un lato. I macroinvertebrati vengono, in questo modo, strappati dal fondo e trascinati dalla corrente nel retino, insieme ad una quota di detrito. La raccolta viene effettuata, dove possibile, lungo un transetto che attraversa l’intero corso d’acqua. Dove questo non sia possibile per la profondità dell’acqua o la forza della corrente si ricorre al campionamento lungo le sponde. Il campione é stato poi fissato con formaldeide ed esaminato in laboratorio, separando gli invertebrati dal detrito osservando il campione in toto al microscopio ottico binoculare in luce riflessa (4x – 40x). Per l’applicazione dell’Indice Biotico Esteso si é fatto riferimento al protocollo di applicazione indicato da Ghetti (1997). In questo lavoro i macroinvertebrati vengono riconosciuti fino al livello di famiglia per uniformità, poiché in alcuni gruppi il riconoscimento a livello specifico é difficoltoso ed incerto.

Indice di Funzionalità Fluviale

L’Indice di Funzionalità Fluviale (IFF) é uno dei più recenti metodi d’indagine e sintesi delle caratteristiche ambientali dei corsi d’acqua, nato dall’iniziativa dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’ambiente alla fine degli anni ’90.
L’IFF consente una valutazione dello stato complessivo dell’ambiente fluviale e della sua funzionalità. Data la necessità di valutare le interazioni fra numerosi fattori biotici ed abiotici, nell’ambiente acquatico ed in quello terrestre ad esso collegato, il calcolo dell’IFF richiede l’esame non solo del corso d’acqua in sé, ma anche delle sponde e della vegetazione terrestre, la conoscenza dell’assetto ed uso del territorio, oltre a comportare l’osservazione delle comunità macrozoobentoniche e della vegetazione acquatica. L’integrazione delle informazioni ottenute dall’osservazione di una serie di “caratteri” dell’ambiente acquatico permette di attribuire, a ogni tratto di corso d’acqua, un punteggio che varia da 14 a 300. A diversi intervalli del valore dell’IFF corrispondono cinque classi di funzionalità (più quattro classi intermedie). Le classi di funzionalità individuano situazioni ambientali che vanno dalla massima funzionalità (prima classe, giudizio elevato) ad un ambiente fortemente alterato con funzionalità compromessa (quinta classe, giudizio pessimo).

Carta ittica per comuni

Lusevera

VEDRONZA
FIUME : Torrente Torre
BACINO : Fiume Isonzo
COLLEGIO : 11
ANNO : 1997
DESCRIZIONE :
Larghezza alveo: 10 m
Fondo: massi, ciottoli e ghiaia
Copertura vegetale in alveo: 10%
Copertura vegetale sponde: salici, noccioli e abeti

EX PRESA ENEL
FIUME : Torrente Torre
BACINO : Fiume Isonzo
COLLEGIO : 11
ANNO : 1997
DESCRIZIONE :
Larghezza alveo: 6 m
Fondo: massi, ciottoli e ghiaia
Copertura vegetale in alveo: 10%
Copertura vegetale sponde: formazioni arboree e arbustive

PRADIELIS
FIUME : Torrente Torre
BACINO : Fiume Isonzo
COLLEGIO : 11
ANNO : 1997
DESCRIZIONE :
Larghezza alveo: 15 m
Fondo: massi, ciottoli e ghiaia
Copertura vegetale in alveo: 10%
Copertura vegetale sponde: sponde artificiali, strato erboso e formazioni arbustive

Grimacco

GLODIG
FIUME : Torrente Cosizza
BACINO : Fiume Isonzo
COLLEGIO : 13
ANNO : 1999
DESCRIZIONE :
Larghezza alveo: 6 m
Fondo: massi, ciottoli e ghiaia
Copertura vegetale sponde: strato erboso, robinie, noccioli, salici, abeti, ontani

Testi consultati

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